Attualità

Artigianato in via di estinzione? Resistenza a caro prezzo

LECCE – “Questo negozio resterà aperto fin quando non lo vedrete chiuso“. Un cartello emblematico affisso sulla porta di uno dei tanti, tantissimi negozi e botteghe di artigianato nel cuore della città. Chiusi, con numero di telefono esposto, perché forse la crisi del settore li ha spinti a questo: ad un lavoro svolto quasi esclusivamente su commissione.

Il manufatto, quello sconosciuto, rinasce nei periodi di festa quando presepi, natività e qualche souvenir gli concedono una boccata d’ossigeno. Per il resto però il suo è un lungo letargo al quale industria e scarso culto della tradizione contribuiscono notevolmente.

Specializzarsi sì, per offrire l’unicità che il prodotto in serie non può dare. Ma per una statuetta dal costo complessivo di 25 euro, quello che rimane all’artigiano è un guadagno che ammonta a poco più di un quinto dell’incasso. Tanto lavoro, cura del dettaglio e in tasca per quella miniatura 7 euro. E poi ci sono l’affitto, le bollette, la materia prima:arrivare a fine mese è un atto d’amore per la propria terra ma sopratutto di resistenza.

Non ci fate parlare, saremmo troppo distruttivi” ci rispondono in tanti, qualcuno intanto si reinventa in chiave turistico-attrattiva: perché per resistere anche il più antico dei mestieri spera di ritagliarsi ancora uno spazio nella più recente delle sfide, chiamata modernità.

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