Cronaca

Tap, cordone forze dell’ordine blocca accessi a Melendugno: attivisti spostati di peso

MELENDUGNO- Un elicottero, camionette, poliziotti -tantissimi- in assetto antisommossa. Dalle prime luci dell’alba è stato chiaro che qualcosa di strano stesse succedendo a San Foca, a pochi metri dal cantiere Tap, lì dove era stato interrotto l’espianto degli ulivi lungo il tracciato del microtunnel. Un cordone di forze dell’ordine ha bloccato gli accessi al cantiere, anche ai fotoreporter, che poi hanno trovato un percorso alternativo. Il presidio degli attivisti è stato isolato e i mezzi con gli operai incaricati di prendere e trasferire gli ulivi sono entrati nel cantiere.

Dopo aver tentato di convincere, con le parole, gli attivisti No Tap in presidio pacifico a lasciare libero il passaggio, la Polizia li ha spostati di peso, per far passare i mezzi della multinazionale. Momenti di tensione altissima.  Il sindaco di Melendugno Marco Potì ha raggiunto il presidio e ha tentato di placare gli animi: “Non voglio che succeda nulla a nessuno” ripeteva.

Accade all’alba del giorno dopo la sentenza del Consiglio di Stato, che ha respinto gli appelli del Comune di Melendugno e della Regione Puglia nei confronti della sentenza del Tar sulla realizzazione del gasdotto che dovrebbe portare il gas dall’Adzerbaijan all’Italia. Tunnel con approdo, appunto, a San Foca, marina di Melendugno.

Il Consiglio di Stato ha, di fatto, blindato l’autorizzazione ministeriale, dichiarandola corretta. Confermato, quindi, che la valutazione di impatto ambientale resa dalla Commissione Via ha vagliato tutte le problematiche naturalistiche e che anche la scelta dell’approdo sia stata fatta dopo aver analizzato tutte le altre alternative.

Questo non vuol dire automaticamente “sblocco del cantiere”: i lavori nell’uliveto erano fermi per la verifica dell’ottemperanza alle prescrizioni imposte in sede di rilascio della VIA, che vanno rispettate, nel caso dell’espianto degli ulivi che sorgono lungo il tracciato del microtunnel, prima dell’avvio dei lavori.  Mentre al presidio la tensione era alta, alla redazione arriva da Tap la nota con cui, in risposta alla prefettura di Lecce, il Ministero dell’Ambiente ha ribadito, sulla prosecuzione delle attività di espianto degli ulivi, che esse “afferiscono alla fase dei lavori convenzionalmente denominata Fase 0, ovvero riguardanti le attività preparatorie di rimozione ulivi e realizzazione della strada di accesso all’area di cantiere… La Commissione VIA ha valutato che tali attività sono distinte dalla realizzazione del microtunnel“, che afferisce ad altre due fasi a cui sono associate altre e diverse prescrizioni con relative verifiche di ottemperanza. In tarda mattinata, gli ulivi sono stati caricati sui camion e le forze dell’ordine, per garantire maggiore sicurezza, hanno aspettato a farli uscire. Il pensiero degli attivisti resta uno e uno solo: “Contro la Tap e la sua violenza, ora e sempre resistenza”.

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