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L’area della Torre Messapica di Giuggianello svela i suoi segreti

GIUGGIANELLO- Un grande edificio a forma di anello costruito in epoca messapica intorno ad un’altra struttura, forse una “specchia”, risalente all’età del bronzo, cioè ad almeno 4600 – 4700 anni fa. E, ancora, frammenti di brocche, coppette e grandi contenitori della stessa epoca. Hanno riportato alla luce importanti e inaspettate “sorprese” i lavori di scavo appena ultimati presso la cosiddetta Torre Messapica, situata a Giuggianello, nell’area del Fondo Torre, a breve distanza dalla chiesa della Madonna della Serra.

Il progetto, finanziato dal Cuis (Consorzio Universitario Interprovinciale Salentino), è stato avviato il 20 dicembre 2016 e le ricerche sono state condotte da un’équipe dell’Università del Salento, diretta dal professor Giovanni Mastronuzzi, del Dipartimento di Beni Culturali.

La campagna di scavi è stata effettuata dai ricercatori dell’Ateneo salentino Amedeo Galati, Renato Caldarola, Andrea Sasso, Giacomo Vizzino, sotto il coordinamento di Valeria Melissano; rilievi e cartografia sono stati realizzati dall’architetto Fabrizio Ghio, i disegni dei materiali da Fabiola Malinconico (Laboratorio di Archeologia Classica del Dipartimento di Beni Culturali). Indispensabile è stata la disponibilità dei proprietari dei fondi, Livio Benegiamo ed Alberto Gigante e Marcella Perfetto, ad accogliere i ricercatori dell’Ateneo salentino.

Con questi ultimi scavi  è stato possibile accertare che la torre messapica si imposta in un’area in cui esistono chiari segni di una occupazione in epoca più remota. La stratificazione ed i reperti ceramici documentano che nell’area insisteva una grande struttura già nell’età del Bronzo Medio (XVII-XVI sec. a.C.). Al momento è ancora difficile definirne l’assetto e ricostruirne l’aspetto: poteva trattarsi di un vero e proprio edificio o forse più probabilmente di una specchia, una piccola collinetta formata con un accumulo di pietre. E’ ragionevole ritenere che, già nella Protostoria, il sito fosse stato scelto per garantire il controllo della pianura salentina che si osserva ad occhio nudo fino alla Serra di Sant’Eleuterio sul versante ionico.

In epoca messapica, in una fase di importante sviluppo demografico e di organizzazione capillare del territorio, la specchia dell’età del Bronzo venne ripristinata e monumentalizzata. Intorno alla struttura venne messo in opera, con estrema cura, un anello di blocchi di forma e dimensioni regolari. Si tratta di elementi disposti a cuneo con faccia superiore leggermente obliqua tanto da formare un muro a scarpa che si restringe progressivamente. Si conservano ancora 5 filari sovrapposti, e forse, anticamente, tale opera non doveva svilupparsi molto oltre in altezza. Nell’intercapedine tra i blocchi e la specchia venne sistemato un riempimento di pietre. Infine nella zona centrale fu probabilmente costruita una sorta di torretta in legno, così che l’edificio doveva raggiungere un’altezza complessiva di circa 10 metri. Esternamente all’anello di blocchi è stata identificata un’altra struttura con andamento concentrico alla torre messapica che poteva avere funzione di contenimento del pendio, o contribuire alla fortificazione dello stesso.

Tra i reperti mobili provenienti dall’area, oltre ai frammenti di ceramica ad impasto dell’età del Bronzo, si segnala il rinvenimento di frammenti di brocche, coppette e grandi contenitori per derrate inquadrabili nelle produzioni regionali salentine del IV e III sec. a.C. E’ attestata anche la presenza di rarissimi frammenti di ceramica medievale databili fra il XIII ed il XIV secolo.

Nella fase successiva al completamento degli scavi archeologici il progetto prevede alcune forme di valorizzazione dell’area, attraverso la realizzazione di segnaletica stradale, di pannelli didascalico-illustrativi e di un prodotto editoriale. I pannelli potranno essere inseriti nel percorso del Museo della Civiltà Contadina di Giuggianello, unitamente a ricostruzioni virtuali e/o fisiche del complesso architettonico.

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