LECCE- Non è attendibile il video con il quale “Striscia la notizia” denunciò il presunto assenteismo dei dipendenti della sede leccese della Regione Puglia. È quanto ha stabilito il giudice della prima sezione penale del Tribunale: con ordinanza ha revocato la visione di quel video e ha disposto che non fosse necessario acquisire le testimonianze restanti.
Sotto inchiesta, con l’accusa di truffa nei confronti della Regione, sono finiti otto dipendenti, mentre altri tre avevano scelto il rito abbreviato ed erano stati assolti per la tenuità del fatto. Ad incidere sulla decisione è stata la testimonianza in aula di Mingo, autore di quel servizio: il suo obiettivo, come da lui detto, era fare spettacolo, non avendo alcun obbligo di riportare la verità dei fatti, non essendo giornalista.
Le telecamere del programma di Canale 5 ricostruirono i presunti movimenti di chi, in pieno orario di lavoro, si sarebbe dedicato a fare la spesa o ad accompagnare i figli a scuola, allontanandosi dagli uffici anche per diverse ore, senza timbrare il cartellino marcatempo.