ROMA-Vertenza Ilva: si riduce ad un massimo di 3.300 il numero di lavoratori coinvolti dal prossimo 3 marzo, con una media di 2.500, a rotazione, negli ammortizzatori sociali. L’accordo è arrivato in queste ore a Roma. Ad annunciarlo una nota del ministero dopo la riunione, la seconda dopo il mancato accordo del 21 febbraio scorso “il raggiungimento volto a trovare un accordo tra azienda e parti sociali per poter adesso, e come ha più volte in questi giorni ribadito la stessa utilizzare tutti gli strumenti disponibili ed esigibili a disposizione” si legg. L’azienda il 31 gennaio scorso aveva chiesto la cassa integrazione per 4984 lavoratori. L’incontro è stato presieduto dal viceministro al lavoro Teresa Bellanova.
La cassa integrazione straordinaria per amministrazione straordinaria riguarderà sostanzialmente Taranto e per una piccola parte il deposito Ilva di Marghera. Nel dettaglio, i 3300 saranno divisi per 3240 a Taranto e per 60 a Marghera. La cassa integrazione arriva alla scadenza dei contratti di solidarietà attuati negli ultimi tre anni con rinnovi annuali. Fiom Cgil e Usb avevano chiesto che anche stavolta si applicasse la “solidarietà” ma la strada si è rivelata non percorribile.
Nell’accordo sottoscritto si legge che i lavoratori impiegati sugli impianti che saranno interessati a marcia ridotta (quindi tutti gli altri) saranno coinvolti in una rotazione bi-settimanale.