CASTRO- Quali sono i presunti interessi immobiliari che il padre dell’ex premier Matteo Renzi avrebbe avuto a Castro? Di cosa il suo amico Carlo Russo, imprenditore farmaceutico di Scandicci, spesso in villeggiatura proprio lì, avrebbe voluto parlare con il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, “sponsorizzato” dall’attuale ministro dello Sport Luca Lotti? A Castro, dopo la notizia diffusa dal Fatto Quotidiano, c’è chi salta sulla sedia, come il sindaco Alfonso Capraro.A svelare il retroscena sono state alcune intercettazioni ambientali eseguite nell’estate del 2016 dai carabinieri del Noe negli uffici dell’imprenditore partenopeo Alfredo Romeo. Agli atti dei pm di Napoli Henry John Woodcock e Celeste Carrano, primi titolari del fascicolo poi trasmesso alla Procura di Roma, c’è una conversazione significativa: Carlo Russo, amico, dicevamo, di Tiziano Renzi, propone a Romeo un affare immobiliare da portare avanti proprio con il padre dell’ex premier nella perla salentina.
E lo fa vantandosi – o forse millantando – di rapporti con Emiliano. A Castro, Russo ha casa. Ma per il sindaco Capraro è uno sconosciuto.
Nessun progetto di grossi investimenti immobiliari, anche per il tramite di altre persone e società, sembra essere mai giunto negli uffici del Comune o essere stato proposto in altro modo, per vie traverse. E in ogni caso a Castro, realtà che da anni si sta sforzando di riqualificarsi, lanciano l’alt: “Qualsiasi richiesta non in sintonia con la tutela del territorio incontrerebbe il nostro muro, da chiunque provenga”, assicura Capraro.