Cronaca

Omicidio Scazzi, carcere a vita per Cosima e Sabrina. Il fratello: “Sarah ha ricevuto giustizia”

TARANTO- A sette anni dalla tragedia  “Sarah ha ricevuto giustizia”. Questa la reazione del fratello della 15enne di Avetrana, Claudio Scazzi, alla sentenza dei giudici della Corte di Cassazione che hanno confermato  i due ergastoli inflitti, in I e II grado, a Sabrina Misseri e Cosima Serrano per l’omicidio consumatosi il 26 agosto 201o.

Quel pomeriggio, Sarah doveva andare al mare. Ma dopo essersi recapitata a casa di sua cugina, purtroppo per lei è calato il sipario.   Non si è mai veramente compreso cosa sia accaduto. Si sa solo che Sarah è stata strangolata e poi buttata in un pozzo, dove il suo corpo è stato recuperato nella notte tra il 6-7 ottobre, su confessione di Michele Misseri. Dopo anni di accuse, moventi, condanne e appelli, la Corte è tornata a riunirsi lunedì 20 febbraio e nel corso dell’udienza  anche il sostituto pg Fulvio Baldi al termine della sua requisitoria davanti alla Prima sezione penale della Cassazione, a chiedere di confermare gli ergastoli alle due donne, sostenendo la colpevolezza delle imputate al di là di ogni ragionevole dubbio.

Diversi i movimenti ipotizzati: da quello passionale a quello della gelosia. Nella ricostruzione fornita dal magistrato, “quel pomeriggio del 26 agosto Sabrina accusava Sarah di aver contribuito alla fine della storia con Ivano Russo, di aver rivelato dettagli della sua condotta sessuale gettando discredito su di lei e sulla sua famiglia.Da qui l’intervento della madre Cosima, poi la violenta discussione culminata con la morte della 15enne.  Infine,  secondo sempre il pg Baldi, sarebbe entrato in scena Michele Misseri, a cui le due avrebbero ordinato di disfarsi del corpo”.

Una requisitoria dettagliata, a cui ha fatto seguito la conferma dei giudici della Corte di Cassazione che nella sentenza parlano di prove schiaccianti ed inconfutabili che inchiodano Sabrina e la madre Cosima. Torna in carcere invece Michele Misseri  condannato per la soppressione del cadavere della giovane e inquinamento delle prove. Carmine Misseri (fratello di Michele) è stato condannato per occultamento di cadavere anche lui, mentre, Vito Russo junior e Giuseppe Nigro sono stati condannati ad un anno e quattro mesi per favoreggiamento.

Sentenza “equilibrata -afferma il fratello della vittima Claudio Scazzi- giunta dopo un lavoro durato tanti anni, di persone fortemente motivate. Il paese deve ringraziare chi ha lavorato a questo caso. In Italia la giustizia c’é”.

Dall’altra parte, la difesa promette dio non arrendersi: Cosima e Sabrina “sono due sventurate, combatteremo fino alla fine perché è una battaglia per la giustizia: è un enorme errore giudiziario”. Lo ha detto Roberto Borgogno, difensore di Cosima. “Rimaniamo convinti – ha detto Borgogno – che c’è un colpevole, Michele Misseri, e due innocenti che stanno scontando la pena al suo posto”.

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