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Novant’anni di Confindustria, il presidente boccia: “Puglia caso Nazionale”

LECCE-La Puglia come “questione nazionale” e “traino del Mezzogiorno”. E il Sud come motore di una Italia coesa. Le parole chiave dell’assemblea per i novant’anni di Confindustria Lecce vengono da lontano. E guardano lontano.
L’associazione rivendica il suo ruolo di rappresentanza degli interessi del sistema produttivo locale, guarda alle istituzioni, alle parti sociali, all’Università, soprattutto. La scelta del luogo, Ecotekne, vuole testimoniarlo.
Giancarlo Negro, timoniere di Confindustria Lecce, fotografa il chiaro-scuro del territorio, ma lo fa cercando di infondere ottimismo, nonostante gli ancora troppo timidi segnali di ripresa registrati nel 2016 dopo anni di recessione, nonostante la forbice delle infrastrutture, nonostante non solo un’Italia ma anche una Puglia a due velocità.

“Dobbiamo fare uno sforzo insieme per guardare tutti nella stessa direzione – ha detto durante la sua relazione – sviluppare una capacità di azione comune e anticipare il futuro. Confindustria Lecce si candida ufficialmente a divenire agente dello sviluppo al pari degli attori pubblici e privati che vorranno collaborare per trasformare il Salento, questa bellissima terra, animata da uomini e donne coraggiosi, in un territorio competitivo ed attrattivo”.

Gremito il centro congressi. In apertura la musica della Giovane Orchestra Jonica. Poi l’attesa per l’intervento del presidente nazionale di Confindustria, Vincenzo Boccia, che ha definito la Puglia una “questione nazionale”.

In collegamento da Roma anche il ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno Claudio De Vincenti: “Credo che la questione meridionale esista in forme nuove”, ha detto, annunciando che nelle prossime settimana, con anticipazioni di cassa, saranno sbloccati i fondi per la coesione, 124 miliardi di euro, di cui 82 provenienti dal bilancio dello Stato e il resto dall’Ue.

E’ a lui che il presidente della Regione, Michele Emiliano, ha lanciato la stilettata: “L’incremento del PIL della Puglia quest’anno è il doppio di quello dell’Italia, siamo sulla strada giusta, e voglio tranquillizzare il Ministro De Vincenti, che ha dichiarato nei giorni scorsi che la Puglia ha un buco sanitario da 150 milioni di euro, che le cose non stanno cosi, anzi per la prima volta negli ultimi anni, chiuderemo il bilancio in parità senza bisogno di recuperare con il bilancio ordinario”.

Tanti i temi affrontati e tutti a partire da un assunto: “solo un piano industriale e di sviluppo nazionale e locale chiaro e coerente può permettere alla nostra economia di ritornare a crescere e dare una risposta efficace al disagio sociale”.

Gli esempi positivi non sono mancati: l’esperienza di Mabbasta, i giovani contro il bullismo; quella di Oncoematologia pediatrica, diretta dalla dottoressa Titti Tornesello; l’invito a investire in Oriente arrivato da Zhang Gang, il general manager del Consiglio cinese per la promozione del commercio internazionale.

Una nuova storia che non dimentica il passato, insomma: assegnate le targhe alle quattro imprese iscritte da sempre a Confindustria Lecce, vale a dire Feola, Terme di Santa Cesarea, 2G e Bf Costruzioni (già Babbo).

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