LECCE- “La Regione Puglia non può stare ferma e continuare a ignorare quello che accade qui”. Il Pd leccese bacchetta il governo di Michele Emiliano, ritenuto troppo inerte dinanzi alla situazione in cui, proprio in questi giorni, si trovano centinaia di famiglie della città, alle quali si aggiungono altre cento dalle scorse ore a Gallipoli: sono gli inquilini delle case popolari Arca Sud, a cui è stata staccata la fornitura idrica a causa delle morosità di alcuni. Il paradosso è sempre lo stesso: per colpa di qualcuno che non paga, subiscono tutti i condomini.
In mattinata, nella sede del Pd di via Milizia, lo schieramento democratico ha chiesto a via Capruzzi di gestire questa fase di transizione: è vero che un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri è stata introdotta la garanzia del minimo vitale per tutti (50 litri al giorno per ogni cittadino), ma la delibera di attuazione è al vaglio dell’Autorità garante, che si è impegnata a emanarla entro il 30 settembre prossimo. Fino ad allora, si resta nel guado, con distacchi selvaggi da parte di Aqp.
È assordante il silenzio – ha rimarcato il deputato Federico Massa -. C’è un problema di rappresentanza di questa provincia. A Bari il problema si sarebbe già affrontato. Qui non ci hanno nemmeno risposto. Non ci hanno nemmeno detto che apriranno il tavolo di confronto. Emiliano venga qui e dia conto dell’operato. Non è tollerabile che questa sia la provincia dell’impero. Le mozioni su Aqp non si discutono mai in Consiglio regionale, come se ci fosse un non detto”.
La linea è chiara: non si chiede ad Aqp di rinunciare a riscuotere le tariffe da chi può pagare. Ma di rimodulare e gestire in maniera attiva la vicenda in questa fase transitoria. “Anche perché – ribadiscono i democratici – c’è una legge regionale che dice che l’attivo di bilancio di Aqp deve essere reimpiegato a tutela delle fasce popolari più deboli”.