LECCE- La Regione tira le orecchie a cinque ambiti di raccolta leccesi su nove in tutta la Puglia: è stata notificata una diffida ai sindaci degli ARO che sono ancora in ritardo sulle procedure di affidamento delle gare per la gestione dei servizi di spazzamento e raccolta.
La proroghe infinite di appalti scaduti già da anni sono finite al centro della bacchettata dell’Autorità nazionale anticorruzione, nella delibera del marzo scorso: in barba alle procedure di evidenza pubblica, i Comuni hanno continuato ad affidare il servizio agli stessi aggiudicatari a suon di ordinanze sindacali contingibili e urgenti. Le situazioni più critiche sono nei bacini degli aro3, 6, 7, 8 e 9.
“Abbiamo chiesto loro di darci informazioni sullo stato dell’arte. Non c’è ancora una proposta perché vengano commissariati”, spiega l’assessore regionale all’Ambiente Domenico Santorsola. Questo è stato il caso, tra l’altro, nel settembre scorso, dell’Aro2, nel nord Salento. In casi estremi, infatti, si procederà anche stavolta a esercitare i poteri sostitutivi.
“E’ necessario stringere i tempi e passare ad un sistema omogeneo dei servizi di raccolta nell’intera Puglia. E’ nostra intenzione – spiega Santorsola – raggiungere al più presto questo obiettivo, senza il quale risulta difficile una qualunque pianificazione successiva”.