Cronaca

Distacco dell’acqua: a giorni l’emergenza annunciata, centinaia di famiglie a secco

LECCE- A Gallipoli, Sannicola, Cannole, solo per citare alcuni comuni, il distacco è già avvenuto. Decine di famiglie non hanno più l’acqua corrente in casa. Tra pochi giorni se ne aggiungeranno altre 400 a Lecce città. Sarà emergenza, un’emergenza annunciata, una situazione drammatica in centinaia di appartamenti Arca Sud. Per i morosi, colpevoli o no, tutti -anche coloro che le bollette le hanno sempre pagate- resteranno a secco. Perché il debito che si è accumulato è altissimo.

Nonostante il decreto legge sul minimo vitale, che stabilisce il diritto di tutti a 50 litri di acqua al giorno e il divieto di tagliare l’acqua alle famiglie in comprovate condizioni di disagio sociale, a Lecce e provincia si continua ad interrompere l’erogazione. Disperazione, oggettivi problemi igienici e disagio soprattutto per chi è ammalato, anziano e per chi ha bambini. Due giorni fa, nella seduta della Commissione Controllo del Comune di Lecce, il presidente Antonio Rotundo ha convocato anche Acquedotto pugliese, che l’ultima volta non si era presentato. La società ha spiegato che, per regolamento, non può far altro che tagliare, che finché il garante non illustrerà le modalità di attuazione del decreto, non si può far nulla. E a quanto pare bisognerà aspettare settembre.

La questione è ormai prettamente politica e non più tecnica: ci si aspetta che a far qualcosa, e presto anche, sia la Regione, azionista unico di Aqp. Uno degli amministratori, Luciano Marzo, dell’associazione Anaci, spiega come i distacchi stiano andando avanti, inarrestabili, e che presto arriveranno a Lecce nel quartiere Stadio, in almeno 10 palazzine tra le via Siracusa, Novara e altre. La scorsa settimana, ad impedire il distacco, è stata un’ordinanza del sindaco Perrone, ma ora è scaduta.

“Qualcuno deve dire chi deve pagare per i morosi e anche per gli abusivi, che sono 900 e che creano danni incommensurabili –dice Marzo– sono famiglie numerosissime, che consumano tanto e non pagano le bollette. Non può essere colpito anche chi è in regola. È un problema politico: ci aspettiamo che il presidente della Regione emiliano tiri le orecchie ad Aqp e fermi questa ingiustizia”.

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