NARDO’- La revoca dell’appalto mensa all’azienda La Fenice da parte del comune di Nardò era giusta. Secondo il giudice del tribunale di Lecce è “chiaro ed inequivocabile” il nesso causale tra pasto e malori dei bambini.
Con una ordinanza emessa oggi, infatti, il tribunale di Lecce ha respinto il ricorso cautelare avanzato dalla società che gestiva il servizio di refezione scolastica nelle scuole neretine e in cui si chiedeva la sospensione d’urgenza dei provvedimenti di revoca da parte dell’amministrazione comunale. La decisione del sindaco Pippi Mellone era scaturita dopo che 174 bambini , dopo aver mangiato i pasti somministrati in mensa, accusarono gravi problemi gastrointestinali. Era il 18 ottobre.
Secondo il giudice civile la documentazione prodotta dalla Asl e i certificati medici dei piccoli alunni provano “in modo chiaro ed inequivoco” il nesso causale tra i pasti e i malori, secondo un giudizio di alta probabilità per tre circostanze fondamentali: l’elevato numero di soggetti interessati, il fatto che siano appartenenti a molti istituti scolastici, anche in comuni diversi, tutti serviti da La Fenice, e infine la stretta contingenza temporale tra la consumazione del pasto e gli eventi patologici.
L’ordinanza oltre a dare piena legittimità all’operato del Comune, difeso in giudizio dagli avvocati Paolo Gaballo e Riccardo Renna ha condannato la società ricorrente al pagamento delle spese legali. E’legittimo quindi anche il subentro nell’appalto della Turigest. La decisione odierna può essere utile anche per le controversie aperte con gli altri Comuni”.