LECCE- Forza alle periferie, alle campagne, alle marine. Questi alcuni punti salienti del nuovo Pug di Lecce, presentato venerdì pomeriggio. Ma in merito alla questione, giunge un amaro intervento da parte dell’ex sindaco Adriana Poli Bortone: “Abbiamo ascoltato con piacere, in una non affollata sala del Paisiello, l’esposizione del prof. Ricci di un Pug che nelle linee teoriche potrebbe essere calato anche su altre città medio piccole. Però ci sarebbe piaciuto anche conoscere, sullo sviluppo futuro della città, l’incidenza di un piano commerciale, di un piano sociale, di un piano della mobilità e soprattutto in termini chiari quanto è cambiata la città, tra concessioni, cambi di destinazione d’uso, sanatorie…”.
C’è ancora tanto da chiarire e tanti dubbi da fugare per Adriana Poli Bortone, prima di poter agganciarsi veramente all’idea che Lecce possa abbandonare la conformazione da “uovo fritto”, per diventare una città policentrica, così come affermato dall’architetto Ricci: “Non sarà che il Pug sia da interpretarsi come sanatoria di interventi attuati nei dieci di gestazione del Pug stesso? -si domanda- E che la celebrata “rigenerazione urbana” sia la obbligata foglia di fico su quanto accaduto?”. Da qui il consiglio dell’ex sindaco di cercare maggior attenzione da parte della cittadinanza e fare “approfondimenti utili su alcuni punti cruciali prima che l’attuale assise cittadina si assuma le sue responsabilità”.