LECCE- La motosega ha colpito ancora. Ed è andata a fondo, senza risparmio: decine di ulivi secolari tagliati alla base del tronco. Non è rimasto nulla, o quasi: solo il ricordo di quello che c’era prima.
Queste foto immortalano quanto avvenuto in questi giorni tra Ugento e Acquarica del Capo, in contrada Burgesi, famosa per ospitare la discarica al centro delle polemiche in questi giorni. Scatti che documentano uno scempio: alberi sacrificati probabilmente per farne legna. La denuncia arriva dal presidente del Csv Salento, Luigi Russo.
Non è la prima volta che accade e non è solo ad Ugento il problema. A Copertino, nei giorni scorsi, è stato decapitato un intero oliveto di 40 piante, in contrada “Piede Torto”. E qui addirittura è stata tagliata la recinzione con delle cesoie e sono stati risparmiati solo 15 ulivi. Nella notte tra sabato e domenica, invece, sono stati rasi al suolo 30 alberi nei campi tra Lecce e Torre Chianca: i tronchi sono stati caricati su dei mezzi e fatti sparire. Il sospetto fondato è che servano ad alimentare il mercato nero: quello della legna da ardere, ma anche quello di ebanisti e falegnami, vista la richiesta a quanto pare crescente di legno d’ulivo per i mobili.
Ad oggi, a parte le denunce puntuali, non ci sono indagini per capire se si tratta di un “fenomeno”, con episodi legati tra loro da un filo rosso. La certezza, però, è che questi furti si trasformano anche in un vero e proprio sfregio al paesaggio, oltre che all’economia di aziende e famiglie.