GALLIPOLI- Sono tre minorenni gli autori dell’attentato ai danni dell’auto della Polizia parcheggiata davanti al Commissariato di Gallipoli l’11 dicembre scorso, intorno alla mezzanotte. E sono sempre loro ad aver piazzato un ordigno rudimentale in una via della cittadina, il giorno prima. per tentare di spegnerlo,due carabinieri si ferirono. In un mese di indagini la Digos diretta dal dottor Raffaele Attanasi e gli agenti del commissariato di Gallipoli guidati dalla dottoressa Marta de Bellis hanno raccolto prove inconfutabili a loro carico e alla fine li hanno denunciati per danneggiamento aggravato, detenzione illegale di materiale esplodente, accensione ed esplosione pericolosa. I tre, messi alle strette, hanno infine confessato.
Una semplice bravata? Molto di più secondo anche secondo il questore di Lecce Pierluigi d’Angelo che lo definisce Un gesto intollerabile perché volontariamente rivolto contro le forze dell’ordine. Le riprese delle telecamere di videosorveglianza presenti in zona e all’esterno dello stesso commissariato hanno ripreso la scena. Si vedono i tre che incappucciati piazzano l’ordigno sotto la Seat Leon con i colori d’istituto, parcheggiata innanzi al portone d’ingresso. L’esplosione provocò danni al fanalino e al paraurti. Alle 22,40 del giorno prima erano stati invece i carabinieri ad essere presi di mira. Dopo una telefonata erano intervenuti in Piazza Carducci dove alcuni ragazzi si divertivano a far esplodere grossi petardi.
Uno di questi, trovato con la miccia accesa, esplose tra le mani dei due militari che provavano a spegnerlo. Pochi elementi da cui partire, ma alla fine il cerchio si è chiuso. Nel corso delle perquisizioni domiciliari sono stati trovati i vestiti indossati durante gli attentati.Messi alle strette, durante gli interrogatori, hanno confessato.