PRESICCE- “Noi vogliamo che si respinga ogni dubbio, vista la grande confusione che regna”. Così il sindaco di Presicce Riccardo Monsellato, a poche ore dal consiglio comunale congiunto con il Comune di Acquarica del Capo sul “caso Burgesi”.
Un consiglio voluto per informare la cittadinanza sullo stato dell’arte. È l’unica cosa che oggi possano fare i sindaci: “Non possiamo sbilanciarci in iniziative che non abbiano il supporto dell’ufficialità“. E lo stato dell’arte, al momento, è che l’imprenditore Gianluigi Rosafio ha scritto al Procura e Comuni di Ugento, Acquarica e Presicce, per ribadire che i fusti contenenti materiale tossico, il cancerogeno Pcb, sono sepolti lì, nella discarica di Ugento ora non più attiva.
Questo in risposta alla Procura, che aveva smorzato i toni con una nota ufficiale in cui afferma che non ci sia “allo stato alcun riscontro sulla presenza, all’interno di tale discarica, di centinai di fusti”. Il Comune di Ugento ha già chiesto ad Arpa di poter visionare i risultati delle analisi svolte negli ultimi anni. Chiarezza è tutto ciò che chiedono i sindaci per la popolazione: