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Per Delrio la 275 può attendere ma ha “preteso un treno personale” ed i parlamentari salentini dormono

LECCE- La stazione di Reggio Emilia diviene crocevia ferroviario grazie al governo Prodi che azzoppa Parma e Piacenza ma la fortuna del comune emiliano continua grazie all’avvento del governo Renzi ed all’arrivo a Roma del Ministro più renziano dell’ex Premier. In Emilia Romagna,infatti, lo chiamano tutti: il Treno DelRio lo stesso per cui è inutile il commissariamento della statale 275 e l’avvio dei lavori per la strada salentina. Il ministro non si è fatto sfuggire l’occasione di fruire della sua delega alle infrastrutture per regalarsi un treno ad personam.

Gli emiliani lo hanno soprannominato, appunto, il Treno Del Rio ma tecnicamente viene identificato con la sigla 9605 per l’andata nella Capitale e con l’identificativo 9654 per il ritorno a casa dell’uomo più renziano possibile.

In poco più di due ore, con partenza la mattina alle ore 6.54 ed arrivo a Roma alle ore 9.10 e viceversa con fuga dalla capitale alle ore 19.00 ed arrivo a Reggio Emilia alle ore 21.15, gli emiliani hanno la possibilità di recarsi in giornata a Roma per far shopping o per impegni di lavoro.

Questa è l’alta velocità ma non solo… se è vero che da Lecce, pensate un po’, riusciamo a percorrere 150 km in non meno di 1 ora e 20 minuti per fare circa 450, cioè il triplo rispetto alla distanza tra il capoluogo leccese e quello barese, il povero ministro DelRio è costretto, perdonateci l’ironia, a stare sulle rotaie circa 50 minuti in più ma, ripetiamo per fare quasi 450 km e non solo 150 della tratta pugliese.

Dicevamo che questo può accadere casualmente non solo perché Reggio Emilia sia la città di DelRio, mentre per l’alta velocità inibita al Sud ed alla Puglia, ma anche e principalmente per la casualità, perdonateci ancora l’ironia, di far tutto un tiro sino a Roma, o di ritorno sino a Reggio, senza fermate ignorando persino due capoluoghi di regioni come Bologna e Firenze.

Certo è tutto una casualità ma è come se nella nostra regione ci fosse l’alta velocità ed il treno Lecce-Roma ignorasse, non solo la fermata della stazione di Brindisi, ma anche quella di Bari e Napoli per giungere direttamente nella Capitale d’Italia pur transitando dalle stazioni del capoluogo Pugliese e Campano. Questo è ciò che avviene da Roma in su mentre i nostri parlamentari ci hanno garantito treni obsoleti ed hanno semplicemente plaudito al finto frecciarossa per giunta, giunto sino a Lecce, ma solo e grazie alla mobilitazione dei mezzi d’informazione e dei cittadini.

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