di Tonio De Giorgi
LECCE – Anche se cambia fascia è chiamato a mettere la freccia. Nell’impianto tattico di Padalino Simone Ciancio deve spingere, quando può, sulla propria fascia. Dopo aver giocato come difensore centrale nel settore giovanile si è confermato come terzino destro e a Cosenza, con mister Roselli, è stato impiegato a sinistra. “Sono due moduli e due allenatori completamente diversi – spiega -, Roselli è più difensivista, vuole tutti dietro la linea della palla mentre Padalino vuole più fraseggi, è un gioco più bello da vedere”.
Ciancio è uno dei quattro calciatori che il direttore sportivo Meluso ha trapiantato a Lecce dopo l’esperienza al Cosenza. Oltre al terzino, ora vestono il giallorosso anche Arrigoni, Fiordilino e Vutov. “Sono tre giocatori fortissimi – dice -. Soprattutto Fiordilino, ha grandi doti tecniche. Vutov può crescere ancora tanto mente Arrigoni è il playmaker che tutti vorrebbero”. Come a Taranto anche a Messina Padalino lo ha impiegato sulla corsia di destra. Nelle ultime tre trasferte sono arrivate tre vittorie. Particolarmente importante l’ultima. A Messina il Lecce era chiamato a cancellare dopo poche ore la brutta frenata contro il Matera. “Contro il Matera è stato solo uno scivolone e speriamo sia anche l’ultimo – dichiara -, la nostra squadra è forte e lo sappiamo dall’inizio”. Per la prima posizione, Ciancio vede in corsa, oltre al Lecce, soprattutto Matera e Foggia. “L’ho affermato sin dall’inizio – ribadisce -, oltre al Lecce vedo in pole anche Matera e Foggia. Anche la Juve Stabia è bene organizzata”. Tornato ad essere primo in solitudine il Lecce difenderà il primato, sabato prossimo, contro la Paganese. “E’ una squadra grintosa – aggiunge -, ha giocatori importanti e non verrà qui a fare una passeggiata”. Altre due partite e, dopo, la possibilità di vincere il titolo d’inverno. “Preferisco essere primo a fine campionato – precisa -, anche la Casertana, l’anno passato, aveva un certo vantaggio sulla seconda, dopo abbiamo visto com’è finita”. Per Ciancio stare a Lecce è quasi come respirare l’aria di casa poiché la madre è di Gallipoli. “E’ vero – conclude -, qui ho dei parenti, si sta bene, Lecce l’avevo vista da piccolo e mi era subito piaciuta”.