GALLIPOLI-E’ finito in manette Marco Barba, noto negli ambienti criminali col soprannome di “tannatu”, elemento di spicco della Sacra Corona e affiliato alla frangia scissionista del clan Padovano.
E’ stata chiamata “operazione barbapapĂ ” dai militari del Nucleo Operativo della Compagnia dei Carabinieri di Gallipoli, entrati in azione nelle prime ore del mattino. L’operazione ha preso le mosse dalle denuncie sporte da Sandro Quintana, consigliere di minoranza del Comune di Gallipoli, con un passato, dal 2009 al 2014, di consigliere provinciale e comproprietario del ristorante “Mare Chiaro” della cittĂ bella. Proprio Quintana ed altri dipendenti tra agosto e settembre 2016 sono stati vittime di continue e reiterate minacce sfociate in veri e propri atti persecutori, così da integrare il delitto di “stalking”.
Il movente alla base del gesto criminoso è da imputare all’incapacitĂ delle vittime di consentire, nel corso di eventi mondani estivi, l’ingresso gratuito all’uomo nelle principali e piĂą note discoteche gallipoline, mediante le proprie conoscenze con i gestori dei locali notturni.
Gli atti vessatori vanno dalle minacce verbali, dirette o telefoniche, ai sistemi tradizionali come lettere o intimidazioni mediante “Facebook”. Non sono mancati poi numerosi episodi in cui “Tannatu” ha mostrato alle parti offese una pistola da lui portata liberamente per le strade cittadine o ha fatto recapitare 2 proiettili.
A casa di Barba sono stati rinvenute due pistole con i bossoli dello stesso calibro di quelli inviati alle vittime, e ben 8 ordigni esplosivi artigianali.