NARDO’- Quando Annamaria ci ha aperto le porte lo scorso 8 settembre per raccontarci la sua vita da oltre 10 anni in un alloggio fatiscente ArcaSud qui a Nardò al civico 13 di via S.Francesco d’Assisi, non avrebbe mai immaginato una soluzione così: tempestiva si, ma ben presto diventata un nuovo incubo. Il soffitto crollava tanto da averle procurato una ferita al braccio e impedito a lei e suo figlio di dormire in una camera da letto che non offriva alcuna certezza del risveglio.
Dopo l’appello ai nostri microfoni da circa un mese Annamaria vive così, con oltre 10 pontelli in una casa di per sè angusta e adesso più inagibile che mai. Questa la scelta per la quale si è optato per mettere in sicurezza l’abitazione, dei lavori però nessuna notizia.
Lei la sua battaglia la continua ancora, questa volta facendo uno slalom ogni mattina tra queste aste di ferro che vedete in foto e istallate senza fornire alcuna indicazione sui futuri interventi.
Lei 45 anni, disoccupata e separata, abita con suo figlio mattia di 12 anni e oggi lancia un nuovo appello: “mi ritrovo senza volerlo in un tunnel senza via d’uscita– dice- in una sorta di gabbia che per puro paradosso ha le vesti di una soluzione una risposta- conclude- ancora più amara del silenzio che per anni ArcaSud ha riservato alle mie lettere“.
Si potrebbero definire gli step intermedi della burocrazia: quel limbo che dell’attesa, però, ne fa tortura.
