LECCE- Il faccia a faccia tra Vitali e forzisti di Lecce ha raggiunto solo minimamente il risultato. Chi pensava ad uno scontro frontale è rimasto deluso ma anche chi riteneva di poter far allineare gli azzurri del capoluogo ne è uscito insoddisfatto. Vitali ha dovuto ammettere di aver sbagliato nelle dichiarazioni anti gruppo consiliare rilasciate proprio a Telerama pur se ha specificato che non voleva esser mancanza di rispetto.
La segreteria provinciale, riunita al gran completo, non ha sbarrato la strada al nome di Messuti ma non ha accettato passivamente. Per Giuseppe Ripa non si tratta di Maradona, per Mazzotta si deve ripartire da una rosa di nomi espressione del partito.
Il pranzo del giorno prima , tra il segretario regionale e quello provinciale, non ha spostato il leccese dal dire sì a Messuti ma solo ammorbidito la vice segretaria regionale, De Benedetto, sulla linea di Vitali pur se prima in sintonia con Mazzotta. Per Pagliaro bisogna “individuare un professionista serio, una personalità che possa aggregare e ed esser riconosciuto da tutti. Occorre azzerare tutti nomi fatti sino ad ora ed invitare tutti a cercarlo insieme, possibilmente fuori dagli angusti spazi dei partiti“. Anche per Pagliaro parola d’ordine, per poter vincere, rimane l’unità del centro destra.
Se Forza Italia ha diversità di posizioni, pur pensando di poter convergere su un nome non prettamente berlusconiano, nei Cor permane la rabbia di molti Per le dichiarazioni rilasciate qualche settimana fa da Perrone e per il fatto che, nell’ultimo tavolo di coalizione, il segretario Gabellone non abbia fatto liste mentre il sindaco sì.
Per Fitto la strada obbligata dovrebbe essere rappresentata dalla coalizione unita; Messuti e Monosi insofferenti di dover competere con gli altri tre nomi, Congedo-Marti e Delli Noci mai, a differenza dei due, dichiaratemene auto candidatisi. Dalle fila dei Conservatori e Riformisti si levano voci verso il Sindaco Perrone: lui ha fatto dichiarazioni discutibili e lanciato i 5 nomi, lui deve risolvere il problema.
A questo non si troverà una facile soluzione perché il Primo cittadino ritiene, per poter vincere, di avere solo una carta: quella del Consigliere regionale Congedo.
Una partita a scacchi non solo tra i partiti della coalizione ma principalmente tra i fittiani non più graniticamente uniti sotto eventuali decisioni del Leader.