SOLETO- Si cerca una soluzione a Soleto per venir incontro alle esigenze di un bambino disabile e dei suoi compagni. Questo alla luce dello sciopero della quinta elementare dell’Istituto Falcone Borsellino di Soleto. I genitori hanno deciso per un giorno di non mandare i loro figli a scuola e così dare un segnale forte al dirigente. La causa? Un bambino di 10 anni affetto da deficit di attenzione e iperattività (ADHD): lo hanno lasciato in classe da solo con la sua patologia, nota in paese da diversi anni.
Si tratta di un disturbo evolutivo dell’autocontrollo: include difficoltà di attenzione e concentrazione, di controllo degli impulsi e del livello di attività. L’ADHD può rappresentare un vero problema sia per chi ne soffre che per chi vive attorno a lui. Non a caso, i genitori dei compagni del piccolo studente di Soleto, lo descrivono come “un soggetto violento, maleducato e che disturba in continuazione”. Da qui la protesta.
“Sicuramente quello di non mandare i figli a scuola, lasciando il ragazzo da solo, è stato un atteggiamento per nulla condivisibile -commenta il Primo Cittadino Graziano Vantaggiato, che nonostante possa comprendere la situazione di disagio in cui si ritrovano a vivere quotidianamente i genitori, per lui, si è comunque trattato del modo sbagliato per protestare:“Non è stato un gesto bello”, dice.
In mattinata c’è stata una riunione tecnica, a cui hanno preso parte i genitori, l’Asl, i servizi sociali, i docenti e il dirigente dell’Istituto Falcone Borsellino. Sul tavolo sono state proposte una serie di soluzioni, che ora saranno analizzate per poter adottare quella più giusta al fine di tutelare sia il ragazzino affetto dal deficit che il resto dei suoi compagni.
“Come ha sempre fatto, l’Amministrazione -sottolinea il Sindaco- resta sempre e comunque a disposizione per trovare un’alternativa valida per il bene di tutti. Noi ci siamo”.
E.P.