LECCE- E’ sabato mattina ritorna il sole nel salento ma non per loro. La rabbia del Comitato lavoratori pro 275 ritorna in strada e lo fa all’indomani della lettera inviata direttamente al Presidente del consiglio Renzi, al Ministro delle infrastrutture Delrio e al presidente dell’Anas Armani. Non c’è più tempo da perdere dietro a mancate promesse e così mercoledì prossimo ritorneranno in azione (come già preannunciato) direzione capitale, con un dubbio da sciogliere e che non hanno timore di esprimere a chiare lettere.
“Abbiamo avuto notizia che è ferma intenzione di ANAS non procedere all’aggiudicazione dei lavori -scrivono nella lettera- ma annullare tutta la procedura di gara e rifarne una nuova, penalizzando l’ati matarrese-coedisal, rea, nella fantasia del dottor cantone, di aver commesso colpe gravi”. Dritti al punto, nessun giro di parole: per loro vanificare i due pronunciamenti favorevoli del Consiglio di stato e della Corte di Cassazione è un’ipotesi che si abbatte come un macigno sul loro futuro. Davanti alla sede romana il comitato, costituito spontaneamente dagli operai della ditta Palumbo, ha invitato tutti politici salentini a partecipare, ad essere al fianco dei lavoratori considerato che alcuni esponenti, come il Presidente della Provincia Gabellone e l’onorevole Marti, proprio lo scorso 25 agosto avevano parlato di tende e catene nella sede romana di Anas. Ancora nulla di fatto.
Delusione per la speranza alimentata dal Ministro Delrio, che si era impegnato a nominare un commissario ad acta perché procedesse all’avvio dei lavori in tempi brevi, e delusione per le parole di Renzi, che in occasione della sua visita a Lecce aveva parlato di rispetto della magistratura sì, ma di necessaria ripresa dei lavori. “Così facendo Cantone- concludono gli operai- non fa altro che affossare l’economia italiana. Siamo stanchi e nauseati, mercoledì nuovo sit-in e ci auguriamo di non essere soli”. A buon intenditor, poche parole.