BOTRUGNO- “Non procederemo senza se e senza ma alla costruzione dell’opera”. Così il sindaco di Botrugno Pasquale Barone replica a chi si oppone alla costruzione lì del primo forno crematorio del Salento. “A realizzazione dell’opera è subordinata – spiega – alla garanzia data dagli specialisti sulla innocuità dell’impianto e ad un ritorno economico per tutti i cittadini in termini di abbattimento di tasse e/o di miglioramento dei servizi. Se ambedue le condizioni non si verificheranno, non si procederà. Infatti, a tutela dell’Amministrazione comunale è prevista una norma di salvaguardia, che consente al Comune di bloccare in qualsiasi momento la procedura, senza alcun onere a suo carico”.
Il 9 settembre si è proceduto all’affidamento provvisorio dei lavori, sulla base di un progetto preliminare che dev’essere ancora valutato dal tavolo tecnico composto, tra gli altri, da Asl e Arpa. “La previsione realistica a regime – continua Barone . è di circa 1000 cremazioni all’anno (Bari 800) quindi, massimo 4 al giorno e non 8 come affermato dal comitato Apertamente”. Contestati i dati della distanza dalla prima casa: “oltre 200 metri e non 50”.