CAMPI SALENTINA- L’archiviazione dell’inchiesta sul medico Mauro Minelli, ex responsabile del centro Imid di Campi Salentina, ora chiuso, si porta dietro quella che è una riabilitazione della struttura che dopo le dimissioni di Minelli non funziona più.
Si legge nella richiesta di archiviazione da parte del pm Angela Rotondano disposta poi dal gip Simona Panzera che non ci sono le prove per dimostrare che il centro fu voluto al solo fine di favorire l’attività sanitaria di Minelli il quale avrebbe tratto profitto dall’attivazione della struttura pubblica per attirare pazienti da sottoporre a visite mediche e ricoveri per i suoi fini lucrativi personali.
Al contrario, si legge nel decreto di archiviazione, che il centro ha erogato molteplici prestazioni per malati arrivati anche da fuori Regione che presentavano patologie difficili per cui era richiesta un’assistenza specialistica e che le prestazioni dell’Imid venivano erogate solo nell’interesse della cura. A dirlo sono stati i pazienti, ascoltati durante l’indagine durata ben 3 anni.
Archiviazione quindi per il principale indagato, Mauro Minelli, ma anche per gli altri: l’allora direttore generale dell’Asl Lecce Valdo Mellone, per abuso d’ufficio, accusato di aver adottato alcune delibere a favore del centro, i dirigenti Ottavio Narracci, Antonio Vigna, Paola Ciannamea, Vito Gigante, Francesco Sanapo, ma anche per Grazia Pino, infermeria professionale e coordinatrice dell’attività assistenziale presso l’Imid, accusata di peculato in concorso con Minelli, per aver beneficiato in qualche modo dell’indebita appropriazione da parte di questo di compensi ricevuti in nero , accusa che il pm dice insostenibile in giudizio.
Una decisione che, commenta Minelli, è di fatto un riconoscimento del lavoro svolto dall’IMID, da parte della Magistratura
