LECCE- Voti in cambio di alloggi? Il Procuratore generale Antonio Maruccia tranquillizza ma le indagini continuano e non fa trapelare nulla sui tempi. Così come annunciato nei giorni scorsi, in mattinata una delegazione del partito Democratico, insieme al membro della Commissione parlamentare antimafia Senatore Tomaselli, si è recata in viale De Pietro.
L’argomento dell’incontro con il Procuratore, l’esposto presentato dagli stessi democratici nel 2012 sul presunto voto di scambio, che avrebbe gettato un’ombra lunga sull’assegnazione delle case di proprietà comunale, sulla base, all’epoca, della vecchia graduatoria risalente al 1999 e sostituita poi nell’ottobre 2013.
“Si tratta di un tema diffuso sì nel Mezzogiorno ma che trova una sua peculiarità a Lecce. Le indagini intanto proseguono”, ha affermato il senatore all’uscita dell’incontro, a cui hanno preso parte i parlamentari Salvatore Capone e Fritz Massa, l’ex deputato e consigliere comunale l’On Rotundo, l’assessore regionale Loredana Capone, i segretari provinciale e cittadino del Pd Piconese e Marra, ed il capogruppo dei democratici a Palazzo Carafa Paolo Foresio. “Noi -conclude il senatore- oggi abbiamo riconfermato la nostra preoccupazione anche in vista dell’imminente campagna elettorale”.
Il presunto intreccio tra Scu e politica cittadina era già finito sul tavolo della Commissione parlamentare antimafia. Il Pd, lo scorso ottobre ha inviato un dossier alla presidente Rosi Bindi, un rapporto in cui vengono ricostruite le presunte “relazioni pericolose tra amministratori pubblici, in carica in seno al Consiglio comunale, e la criminalità organizzata locale”.