LECCE- “Il Salento più avanti del Nord Italia”, parola di Arcigay. E’ Lecce la prima città ad aprire ufficialmente le porte ai matrimoni gay. Dopo il primo Sì pronunciato a Palazzo Carafa da Cosimo e Giuseppe, ne seguiranno degli altri. Al momento si contano cinque richieste di matrimonio, tra cui quella di due donne che convoleranno a nozze il prossimo 15 settembre. Dopo Lecce, toccherà a Nardò, dove il 6 dicembre una coppia di uomini si recherà in Comune per stilare il patto di unione.
Il Salento si apre così all’amore senza distinzione. Un traguardo importante, che con l’entrata in vigore della legge Cirinnà, segna un momento di emancipazione tanto atteso, anche se ancora non tutto fila liscio come l’olio. Lo conferma lo spiacevole episodio accaduto qualche giorno fa a Tricase, dove una coppia gay alla richiesta di come fare per unirsi civilmente, si è vista rispondere in mal modo di rivolgersi ad un altro Comune. Un fatto comunque rientrato e risolto grazie alla chiamata del Primo Cittadino. “Si tratta di singoli episodi -afferma Roberto De Mitry, presidente dell’Arcigay Salento – ma tutto sommato siamo soddisfatti, perchè il Salento sta rispondendo bene, anzi siamo decisamente più avanti rispetto al Nord Italia”.
Per i prossimi mesi, ma anche per il 2017, ci sarebbero già diverse coppie gay che pensano a ufficializzare il loro amore. Manca solo ancora un po’ di coraggio e a tal proposito Arcigay promette di aiutarli.
A tutte le coppie omosessuali che vogliano unirsi in matrimonio, ricordiamo che dovranno seguire un classico iter burocratico: andare all’ufficio di stato civile e presentare una formale richiesta di unione, che successivamente sarà presa in esame dai funzionari comunali. Questo passaggio richiede 15 giorni di tempo. Poi subentra l’ufficio cerimoniale per dare agli sposi la possibilità di celebrare la loro unione in un luogo ad hoc che fungerà da testimone del loro amore.
E.P.
