LECCE- Sono loro a mettersi in cammino, i semi di pomodori, melanzane, zucchine, selezionati e catalogati dai piccoli dell’agriludoterra Pollicini Verdi. A prestare le gambe per il lungo attraversamento del Salento sono coloro che per tre giorni macineranno chilometri, 75 in tutto, facendo tappa nei luoghi in cui trenta tra contadini, associazioni e aziende continuano a custodire sementi altrimenti destinate all’estinzione.
È la “Marcia del Seme”, la prima, frutto di un’idea del Movimento de “L’ Albero Maestro” e del “Parco Naturale regionale Costa Otranto – S. Maria di Leuca e bosco di Tricase”. Punto d’avvio: Porta Napoli, a Lecce, crocevia da sempre di conoscenze, genti e mercanzie. Alle 9, la presa in consegna delle prime bustine per questa ultima tre giorni a piedi che si concluderà mercoledì sera, alle 20, a Castiglione d’Otranto, con la consegna al Vivaio della Biodiversità di Casa delle Agriculture che si occuperà di mettere a dimora i semi e riprodurli, reintroducendoli concretamente nell’agricoltura salentina. Sarà questa l’apertura simbolica della quinta edizione della Notte Verde.
A fare da collante il progetto Biodiverso, nato per recuperare le sementi più identitarie del territorio. Prime tappe a San Cesario, San Donato e Zollino; poi Giuggianello, Spongano e Andrano. Ma su questo percorso se ne innestano altri, già avviati dal 16 agosto scorso e tutti tramite mobilità lenta, come fatto sabato in canoa da Porto Badisco a Castro e come sarà fatto mercoledì in bicicletta da Marina Serra e Gallipoli, tutti alla volta del castello di Andrano, da dove, alle 18, si partirà tutti insieme per Castiglione attraversando la ciclovia temporanea allestita lungo le vie rurali. Dunque, è tempo di recupero. E di nuove semine. E di un nuovo, faticoso, progetto di rinascita sostenibile di territori ai margini, attraverso la rete delle realtà virtuose di cui la Notte Verde sarà la sintesi.
