LECCE- “Tornano inferociti: sono i turisti che hanno avuto la vacanza rovinata da una serie di disservizi e hanno il dente così avvelenato che se potessero mordere un operatore turistico lo stenderebbero in pochi secondi! Al danno non bisogna aggiungere la beffa e rivalersi in termini economici ci appare più che giusto”. Cosa occorre fare in questi malaugurati casi, ce lo spiega Aduc, Associazione per i diritti degli utenti e consumatori.
All’indirizzo www.aduc.it/info/consulenza.php si possono ottenere consigli e consulenza. Basta compilare il modulo e si otterrà una risposta. Il servizio e’ gratuito.
I rimborsi si possono ottenere per spese effettuate e non dovute, per mancata prestazione di servizi e per giorni di vacanza non usufruiti. Ricordiamo che la contestazione è bene effettuarla entro 10 giorni lavorativi dalla data del rientro, deve essere indirizzata al tour operator e all’agenzia turistica, con raccomandata con avviso di ricevimento oppure con PEC, allegando tutta la documentazione utile: depliant illustrativo, copia del contratto, foto o filmati del luogo, ricevute di pagamenti extra, denunce per furti o danneggiamenti, certificati medici, dichiarazioni scritte, testimonianze.
In caso di risposta negativa si puo’ ricorrere al Giudice di Pace della propria città di residenza. Per quanto riguarda i risarcimenti, la Corte di Giustizia europea e il Codice del Turismo hanno riconosciuto il diritto al risarcimento per danno morale da vacanza rovinata, specialmente se questa è in relazione a particolari circostanze, ad esempio se si tratta del viaggio di nozze o dell’unico periodo di vacanze dell’anno.