LECCE-Una balaustra in pietra leccese rimossa interamente per essere sostituita da una passerella scempio: un’offesa alla storia dell’anfiteatro romano di Lecce, vittima di questa amputazione, e ai diritti dei diversamente abili, che ai nostri microfoni avevano raccontato di una passerella della vergogna, un parcheggio per sedie a rotelle alla mercè di fenomeni da baraccone.
Così denuncia sulla deturpazione del patrimonio culturale e storico della città barocca da parte da Lino De Matteis, Direttore del “Grande Salento”:
“Si tratta di due disservizi -spiega De Matteis- il primo consiste in una passerella per i portatori di handicap che non risulta avere la funzionalità auspicata, il secondo nella rimozione di un vero e proprio pezzo di anfiteatro che non si sa che fine abbia fatto”.
Dov’erano l’Assessorato alla cultura e la Sovrintendenza quando un pezzo di storia cedeva il passo ad una struttura dalla funzionalità discutibile, anche a dire degli stessi destinatari?
Forse se il fine avesse giustificato il mezzo e il luogo, chiudere un occhio sarebbe stato più facile. Davanti ad un barocco mozzo e claudicante però, interrogativi di questo calibro meriterebbero senza dubbio una risposta.