MELPIGNANO- Il signor Uccio è un po’ sorpreso. E non potrebbe essere altrimenti. Per la prima volta in Puglia i decespugliatori lasciano il passo al tosaerba naturale: l’asino di Martina Franca. Lui, Geo, arrivato due giorni fa, sembra promettere bene: mangia, eccome, le erbe lungo i sentieri della Pineta Longa, tra gli orti sociali qui attivati già trent’anni fa.
A Melpignano, inizia a camminare il progetto il cui nome è tutto un programma: “il riscatto del somaro”, una sperimentazione che durerà fino ad ottobre, quando poi verrà trasformata in ordinaria e strutturata amministrazione, implementando la stalla di una o due unità. Ad occuparsene sarà Alessandro, giovane del posto che ha imparato in fretta a prendersi cura dell’animale.
Non è, dunque, solo romanticismo, come dimostrato già da esperienze fatte a Parigi con le pecore o in Veneto con gli stessi ciuchini: dietro al progetto ci stanno previsioni di risparmio della spesa pubblica; il bando ai pesticidi per la pulizia del verde e la volontà di includere chi è ai margini ed è seguito da servizi sociali.
Un paese intero ha adottato l’asino: chi è andato a prenderlo, chi offre il ricovero gratuito. In autunno, ad occuparsi di portare a spasso Geo saranno anche coloro che usufruiranno dei tirocini per il reddito di dignità. Dunque, almeno per un anno, il personale sarà a costo zero. L’animale, messo a disposizione dall’ Istituto Regionale di Incremento Ippico per la Puglia, ha bisogno davvero di poco, ma porta un risparmio di almeno 3mila euro l’anno nella manutenzione del verde, non poco per un piccolo Comune. Che sogna, ora, in grande: attivare anche i corsi di onoterapia e assumere proprio personale.
