LECCE- “Potrebbe essere la beffa che segue il danno” – denuncia l’Assessore Andrea Guido – “Si tratta di km e km di strutture fatiscenti in cemento armato che un tempo sarebbero dovute servire a distribuire l’acqua per l’irrigazione nelle aree interessate dal Consorzio di Bonifica Ugento e li Foggi e che oggi risultano abbandonate da chissà quanti decenni. Una sorta di acquedotto in perfetto stile romano, con la differenza che qui il valore storico ed artistico e quello legato all’utilità non esistono.
“I depositi fangosi lasciati dalle acque canalizzate ogni volta rischiano di modificare il regime di movimento delle stesse – ha sempre sostenuto Guido che ogni anno ha dovuto sudare sette camicie per richiamare l’organo ai suoi doveri. Oggi, dopo la notifica delle richieste di pagamento e le successive ingiunzioni per servizi inesistenti da parte della Regione Puglia a danno di tutti quei leccesi che posseggono terreni agricoli o residenze estive nelle aree del Consorzio di Bonifica per diverse centinaia di euro; dopo il totale fallimento degli scopi e delle finalità dell’ente e dopo lo smantellamento della sede leccese, il rischio – sostiene l’assessore – è che la Regione Puglia, con il pieno sostegno della solita miope, demagoga e ossequiosa sinistra cittadina, si disfi di questo vecchio carrozzone che finora ha potuto solo danneggiare territorio e cittadini e ci lasci come ricordo e beffa estrema questa grande rete fatiscente.