LECCE- Dopo il caso della ragazza romana stroncata da una meningite al ritorno dalla Giornata Mondiale della Gioventù a Cracovia, anche nel Salento scatta l’allarme: a chiedere chiarimenti al Servizio Igiene e Sanità Pubblica della Asl sono stati i genitori di alcuni ragazzi salentini che hanno partecipato all’evento in Polonia.
“I dubbi riguardano l’esecuzione di profilassi antibiotica per meningite in relazione al decesso della ragazza italiana di 19 anni – spiegano dalla Asl – . Spesso è stato riferito di aver ricevuto suggerimenti di trattamenti inappropriati”. Sono in corso accertamenti per l’individuazione di contatti stretti che la 19enne avrebbe avuto nei giorni precedenti l’insorgenza della sintomatologia.
“E’ bene sapere – dicono da via Miglietta – che per contatto stretto si intende: i conviventi, considerando anche l’ambiente di studio (la stessa classe) o di lavoro (la stessa stanza); chi ha dormito o mangiato nella stessa casa; le persone che nei sette giorni precedenti hanno avuto contatti con la sua saliva; i sanitari direttamente esposti”. La chemioprofilassi indicata per i contatti stretti è il trattamento di 1 o 2 giorni e non un trattamento antibiotico prolungato.