Cronaca

Salento nella top ten del “Mare più caro”: rivolta dei balneari contro l’indagine Codacons

LECCE- Gli imprenditori balneari leccesi in rivolta contro la classifica del Codacons nazionale che colloca il Salento nella top ten delle mete più care per gli stabilimenti. Una classifica contestata in blocco dalle associazioni di categoria Federbalneari e Sib che parlano di un’uscita infelice, offensiva nei confronti non solo di un intero territorio e di una categoria imprenditoriale , ma anche delle migliaia di turisti che ogni giorno in estate affollano i nostri lidi. Non sanno di cosa parlano, dicono in coro i presidenti delle associazioni Vito Vergine, Mauro della Valle e il presidente della Camera di commercio Alfredo Prete.

I prezzi sono trasparenti, comunicati preventivamente alla regione puglia il primo marzo di ogni anno e rispetto alla scorsa estate non ci sono stati rincari.

L’indagine del Codacons stila invece la classifica delle località d’oro, dove i lidi hanno gli stessi prezzi di un resort, con servizi extra lusso. sdraio ed ombrelloni lasciano spazio a tende e cabane, teli personalizzati e cassaforte per conservare gioielli e oggetti preziosi. Al primo posto c’è la spiaggia dell’Hotel Des bains di Venezia, fino a 355 euro al giorno. Segue Forte dei Marmi, dove si arriva sino a 290 euro al giorno, Marina di Pietrasanta e Porto Cervo. C’è Lerici e poi un generico Salento dove una cabana con 2 lettini arriva a costare 100 euro a cui si aggiungono 35 euro a persona per il solo accesso al lido.

Nessun lido applica nel Salento una tariffa simile, dicono i presidenti delle associazioni che hanno il polso della situazione. I lidi extra lusso, sulle località più rinomate, tra Gallipoli, Salve, Ugento, che offrono terrazze private, o lettini con cuscinoni personalizzati raggiungono al massimo i 50 euro al giorno.  Nel corso degli anni gli stabilimenti balneari si sono evoluti offrendo tanti servizi in più, commenta il presidente del Codacons Carlo Rienzi e “Così il mare, in alcune località italiane, diventa particolarmente ‘salato’.

Non è il caso del salento, rispondono le locali associazioni di categoria che raggruppano associati anche di Brindisi e Taranto. Per un ombrellone e due lettini, in alta stagione, la tariffa varia dai 15 ai 40 euro al massimo. È chiaro che se nel servizio è inclusa anche una bottiglia di champagne, le cose cambiano.

Una cattiva pubblicità quindi , che arriva puntuale in estate e che, come si dice, spara nel mucchio. “Che il Codacons facesse il nome dello stabilimento balneare esaminato, dice Mauro Della Valle proponendo, così come avviene per gli hotel, le stelle marine. Così che il cliente sappia già dove andare. “Invito tutti gli imprenditori del settore ad esporre i prezzi fuori dagli stabilimenti, dice Alfredo Prete, così che la trasparenza si massima. “Un’autogoal da parte del Codacons- commenta Vito Vergine- che evidentemente non conosce il settore e ritiene che i turisti che invadono il salento siano stupidi e gli imprenditori balneari degli approfittatori.

Articoli correlati

Ladri di bici in città, due arresti

Redazione

Si spegne il pick up: la banda del bancomat molla il colpo e resta a secco

Redazione

Sequestro Zinzulusa, sindaco in Procura. Ai turisti: “Grotta visitabile”

Redazione

Ruba la carta di credito dell’amico defunto e preleva mille euro: denunciato 70enne

Redazione

AIA Ilva, la diffida di Legambiente: “Troppe inadempienze”

Redazione

Febbre da gioco, la mappa dei Comuni a rischio

Redazione