BARI- “Un sospetto complice dell’attentatore di Nizza risulterebbe residente in Puglia”. È quanto ha riferito il ministro dell’Interno Angelino Alfano ai capigruppo di maggioranza e opposizione riuniti in mattinata a Palazzo Chigi.
Tuttavia, Franco Roberti, Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, smentisce: “Io non so che cosa ha detto il ministro Alfano, da quello che mi è stato riferito il dato riportato dal ministro a noi non risulta. Il che può essere ricondotto o a un’informazione non esatta che ha ricevuto il ministro oppure a un difetto di circolazione delle informazioni all’interno delle istituzioni”.
Dunque, è giallo sul complice pugliese che avrebbe aiutato Mohamed Lahouaiej Bouhlel nel massacro che il 14 luglio, a Nizza, ha visto morire 84 persone, di cui dieci bambini.
“Su segnalazione delle autorità francesi, l’Italia ha svolto verifiche su un sospetto complice dell’attentatore di Nizza”, ha detto Alfano, annunciando, appunto, la presenza di un basista in Puglia. Categorico Roberti: “Sarebbe opportuno che certe notizie prima di essere divulgate venissero fatte circolare all’interno del circuito istituzionale perchè la procura nazionale antimafia abbia la possibilità di dare un apporto conoscitivo importante su ciascun dato di cui viene a conoscenza. E prima ne viene a conoscenza e meglio è”.