Cronaca

Corruzione e abusi per il monopolio dei “paninari”, 4 arresti. Coinvolti maresciallo della Municipale ed ex assessore

COPERTINO/GALLIPOLI- Un personaggio dall’alto spessore criminale intenzionato a mantenere il monopolio assoluto nel settore dei Street food ambulanti nella zona di Copertino e Gallipoli, un maresciallo della Polizia Municipale che lo favoriva ed un ex assessore succube delle sue richieste.
Sono 4 le persone arrestate all’alba per reati che vanno dalla corruzione all’abuso d’ufficio e persino furto. Si tratta di Giuseppe Gallucci, conosciuto come Pino, personaggio dall’alto spessore criminale, vicino alla Scu, membro del clan Tornese, l’unico finito in carcere, del suo genero Giacomo Fiorita, 25 anni, di Oronzo Aramini, 53enne leccese e del maresciallo della Polizia Municipale di Gallipoli Roberto Pellone, 53 anni, responsabile dell’ufficio annona.

Risulta indagato anche un ex amministratore di Copertino: Tommaso Leo, già assessore al commercio, accusato di abuso d’ufficio. Il gip ha respinto la richiesta d’arresto ma ha stigmatizzato il suo comportamento. Leo avrebbe cercato, succube della personalità del Gallucci, di ammorbidire il sindaco sulla questione commercio, comunque non riuscendoci.

Poco più di tre anni di indagini da parte dei carabinieri della tenenza di Copertino al comando del luogo Tenente Giannuzzi e della compagnia di Gallipoli hanno permesso di scoperchiare un intreccio tra criminalità e attività amministrativa in cui la pratica dell’abuso d’ufficio e della corruzione erano all’ordine del giorno.

Copertino e Gallipoli i comuni interessati dagli innumerevoli episodi contestati ai 4 personaggi arrestati all’alba e un’indagine che prende il via da un atto intimidatorio, il 20 dicembre 2012, ai danni dell’allora sindaco protempore di Copertino Giuseppe Rosafio: la sua Audi A6 venne crivellata di colpi. Un modo, si scoprì successivamente, per convincere il sindaco a modificare il nuovo piano commerciale in via di approvazione nell’assegnazione degli spazi per gli ambulanti.  Dopo aver fallito a Copertino gallucci si sposta a Gallipoli, piazza appetibile soprattutto d’estate. È qui che , secondo le indagini, l’uomo riesce ad agganciare il maresciallo Pellone e a tirarlo dalla sua parte. A suon di verbali e contestazioni salate che lui stesso eleva, ben presto i paninari sistemati nel tratto di lungomare che costeggia il Parco Gondar, scappano via e Galluccio rimane solo con le sue attività.

Roberto Pellone opera in piena tranquillità . Per i suoi colleghi è anzi, un punto di riferimento. Per Le questioni più urgenti da risolvere molti si rivolgono a lui. Eppure le intercettazioni ed una serie di altri riscontri lo incastrerebbero.  Una mancata esecuzione ad esempio di una sentenza del Tar che dava ragione ad una concorrente di gallucci, una Fiat 600 d’epoca che è stata sequestrata e che il maresciallo avrebbe ricevuto da Galluccio in cambio dei suoi favori, e poi tutto il materiale trovato in casa dai carabinieri al momento della perquisizione: matrici di verbali, multe anche stradali, interi blocchetti. Una sorta di ufficio parallelo in casa, dove sono stati trovati anche verbali spariti dagli uffici.

Il neo sindaco Stefano Minerva lo ha rimosso dall’incarico. “Sono fatti che risalgono a tre anni fa, dice il Primo cittadino, abbiamo fiducia nella magistratura e siamo per la legalità ovunque. Certo -continua- sappiamo che la polizia municipale lavora bene e non si deve fare di tutta l’erba un fascio”.

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