LECCE-Continuano ad essere in calo i ricavi delle imprese di Lecce e provincia. Uno scenario amaro quello svelato da una prima indagine condotta dall’Osservatorio economico di Confartigianato Imprese.
Dati alla mano, nelle casse delle società di capitali della provincia si registra un 2,7 per cento in meno (circa 13mila euro in media), un 2,3 per cento invece per le società di persone i cui ricavi scendono di circa 5mila euro. Ad impoverirsi dell’1,4 per cento sono le tasche di chi ancora crede nell’auspicabile ripresa dell’economia locale, dai professionisti ai lavoratori autonomi che vedono in media mille euro in meno nel proprio portafogli.
Un amaro in bocca sopportabile se rapportato allo scorso anno, quando si contava il 6 per cento di calo medio totale, con una perdita di ben 7mila euro per i lavoratori e 20,5mila euro per le imprese.
Gli esperti parlano comunque di percentuali che lascerebbero presagire un futuro meno incerto per l’economia del territorio, che sembra resistere al dramma della crisi e di una pressione fiscale che spinge ai limiti della sopravvivenza. A loro dire, per lasciarsi alle spalle gli anni bui occorrerebbe puntare sul recupero del potere d’acquisto delle famiglie senza le quali è impossibile la risalita dei consumi interni e il riavvio della macchina economica.
A livello regionale a soffrire di più è la provincia di Brindisi, poi a seguire Taranto, Barletta-Andria-Trani, Foggia, Lecce e Bari. Un penultimo posto che potrebbe rimettere in moto la risalita o alimentarne almeno la speranza.