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Non dispacci telefonici, ma controlli centralizzati: nelle Fse la sicurezza un passo avanti

LECCE-  “Un disastro come quello di Corato qui non potrebbe verificarsi”. Ne sono sicuri i ferrovieri delle Sud Est, perché quel metodo obsoleto usato dalla Ferrotramviaria di Bari per garantire la sicurezza sulle tratte qui è stato abbandonato da quattro anni.  Al suo posto, un controllo centralizzato di tutta la rete.
Il dispaccio telefonico tra capistazione, per dare il via alla partenza dei convogli, dunque, non esiste più. È stata introdotta la figura del  Dirigente Centrale Operativo (abbreviato in DCO): è lui a regolare la circolazione e a stabilire gli itinerari, attuando il comando centralizzato del traffico. Il “cervello” delle Fse, in questo caso, è dislocato nella stazione di Novoli, da cui si monitora l’intera rete leccese fino a Martina Franca, visionata anche da un secondo occhio nella stazione Nardò centrale; poi in quelle di Putignano e Bari, a cui è affidata la giurisdizione sul resto delle tratte più a nord.

A quei centri nevralgici sono collegati in telecomando anche i posti periferici. Dunque, per fare un esempio, secondo gli addetti ai lavori, non potrebbe accadere che dalla stessa persona venga dato contemporaneamente il via alla partenza di un treno da Maglie e uno da Muro Leccese, perché entrambi devono incontrarsi nella prima stazione e se il secondo non arriva, il primo non può ripartire. È il metodo che avrebbe evitato la collisione nelle campagne tra Andria e Corato.

La sicurezza, dunque, non la dà il doppio binario, ma il controllo, che non può essere “manuale”.  Qui il dispaccio telefonico resta come ultima ratio in ipotesi estreme, vale a dire quando si hanno interruzioni dell’energia elettrica e in caso di condizioni meteorologiche avverse.

Lungo i 474 km di Ferrovie Sud Est, al momento, solo due tratte sfuggono a questo sistema: sono la Maglie-Otranto e la Casarano-Gallipoli, “ma, ad ogni modo – spiega Giovanni Conoci, segretario generale della Fit Cisl – lì il problema non si pone perché sono percorse da un unico convoglio, che va avanti e indietro, e dunque non s’incontra mai con un altro”.  “Adesso – aggiunge Giancarlo Tramacere, timoniere della Federazione trasporti della Cgil – si sta provando a fare anche un passo in avanti, tramite l’installazione della fibra ottica, a partire da Martina Franca”.  Se non ci fossero i continui furti di rame, come pochi giorni fa, i lavori sarebbero già a buon punto.

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