Cronaca

“Usato acido non autorizzato”, chiuse indagini su Tarantino concimi. La difesa: “Siamo in regola, lo dimostreremo”

MAGLIE- Avrebbe utilizzato acido solforico nel proprio processo produttivo, ciò che non poteva essere fatto, perché non previsto da alcuna autorizzazione: è il cuore dell’inchiesta sulla Tarantino Concimi di Maglie, l’industria di fertilizzanti finita al centro delle polemiche dopo il video che riprendeva i suoi fumi diffuso a febbraio dalla senatrice Barbara Lezzi, che, assieme a un gruppo di cittadini, ha presentato esposto in Procura.
Ora, il pm Angela Rotondano ha firmato l’avviso di conclusione indagini: indagato il legale rappresentante dell’azienda, Damiano Tarantino, 52 anni, di Maglie. I reati contestati sono quelli di getto pericoloso di cose ed esercizio di un impianto in assenza della prescritta autorizzazione (art. 29 quattordecies, co.1° D:Lgv. 152/2006).

Stando agli accertamenti delegati ai carabinieri del Noe di Lecce, infatti, la Tarantino Concimi ha usato acido solforico, ciò di cui è stata informata da subito la Provincia di Lecce, che il 17 maggio scorso ha disposto la diffida, con espresso divieto di utilizzo del prodotto, avviando inoltre il procedimento per la sospensione dell’Autorizzazione unica. Questo perché, secondo Palazzo dei Celestini, l’uso di quell’acido ricondurrebbe quello magliese nella categoria degli impianti chimici, che devono essere sottoposti a procedimento più complesso di Autorizzazione integrata ambientale in capo alla Regione e non di semplice autorizzazione unica rilasciata dalla Provincia.

Per gli investigatori, la prova dell’utilizzo di quella sostanza, stoccata in un serbatoio non presente nelle planimetrie autorizzate, sarebbe sia nelle schede tecniche relative alla marcia dell’impianto, sia nella testimonianza del capo squadra degli operai, che ha affermato che, per ogni stagione produttiva, si consumano 16mila litri di prodotto.

“L’acido solforico utilizzato in piccole quantità – replica l’avvocato difensore, Giuseppe Corleto – ha quale unico ed esclusivo scopo quello di fungere da agente legante nella fase della granulazione sì da ottenere una compattezza maggiore del granulo di prodotto. L’Azienda si è già affidata a due Consulenti Tecnici, docenti universitari specializzati in chimica, che sono pronti a dimostrare, anche documentalmente, la correttezza di tutte le fasi di produzione della Tarantino Concimi S.r.l”.

Centrale è la questione emissioni: dai sopralluoghi dei carabinieri della stazione di Nociglia, del Noe e dell’Arpa, è emerso che sono discontinue e che ora l’impianto è fermo per manutenzione. Per il pm, l’azienda, però, nei comuni di Maglie e Melpignano, fino a febbraio, ha provocato emissioni moleste, in grado di causare difficoltà respiratorie, fastidio, disagio e disturbo, oltre ad allarme su possibili danni alla salute. “Le emissioni talvolta riscontrate (peraltro soltanto in ore notturne, al fine di non gravare eccessivamente sulla fornitura elettrica) equivalgono a null’altro – ribatte Corleto – che a del semplice vapore, quale conseguenza del raffreddamento del prodotto”. Sarà la magistratura a fare chiarezza.

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