CronacaPolitica

L’antimafia barese: “Sanità e appalti, la Regione vigili di più. Noi troppo spesso sostituti”

BARI- “Troppo spesso la magistratura penale ha un ruolo di supplenza rispetto alle carenze delle pubbliche amministrazioni nelle attività di controllo per prevenire i fenomeni corruttivi. Ruolo al quale rinunceremmo molto volentieri”. Lo ha detto il procuratore aggiunto di Bari, Lino Giorgio Bruno, coordinatore del pool sui reati contro la pubblica amministrazione, durante l’audizione della Commissione Affari Istituzionali della Regione. La Procura di Bari è stata convocata nell’ambito del percorso intrapreso dopo le due proposte di legge avanzate dal M5S e da una lista civica di maggioranza sull’istituzione di apposite commissioni regionali d’inchiesta sugli eco reati e sulla corruzione. Ha partecipato all’incontro anche il sostituto della Dda Renato Nitti, che ha parlato più nel dettaglio di traffico di rifiuti e reati ambientali. Presente anche il governatore pugliese, Michele Emiliano per il quale “lo sforzo della Puglia nel fare emergere l’illegalità può considerarsi unico nel panorama politico italiano…Dobbiamo cercare di capire da dove partiamo e dove vogliamo arrivare -afferma- senza immaginare che improvvisamente ciò che non era mai stato fatto prima venga realizzato subito in modo perfetto e universale. Pensiamo che non sia facile trovare una giusta sintesi che tenga dentro tutte le esigenze, soprattutto in una terra come la nostra nella quale per ragioni storiche agiscono gruppi di criminalità mafiosa organizzata. Questi gruppi incidono variamente sui settori di principale interesse della comunità,( come ciclo dei rifiuti;depurazione acque; smaltimento fanghi; distribuzione acqua; traffici illeciti di droga e armi) o si interessano al controllo delle carceri per il proselitismo criminale o, ancora, sfruttando ogni defaillance dello Stato in termini di giustizia e legalità ed alimentando una “cultura” che sostiene di non “perdere tempo con uno stato iniquo.

 Soprattutto nelle grandi periferie urbane della Puglia si continua ad avere una cospicua presenza criminale che si rifà ad antiche tradizioni…Qui nasce l’opzione dell’antimafia sociale, a partire dai bambini e dalla loro educazione. Non possiamo disporre di strumenti di indagine come la commissione antimafia nazionale, ma abbiamo moltissimi campi di intervento che consentono di svolgere, senza interferire, un ruolo importante. Questa sarà un’attività di coinvolgimento della Magistratura e delle Forze dell’ordine. Per quanto riguarda le attività materiali deve esserci un secondo terreno di intervento…Un altro punto è rendere trasparente la pubblica amministrazione: questo governo ha già approvato un disegno di legge per la regolamentazione dell’attività di lobbying. E’ previsto -conclude Emiliano- tra l’altro,un registro pubblico nel quale è obbligatorio tracciare tutti gli incontri tra i portatori di interesse ed i componenti del governo o i funzionari, in modo che tutti possano sapere. Previste sanzioni in caso contrario”.

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