LECCE-E’ il primo in Italia, il primo patto tra l’Autorità nazionale anticorruzione e una Procura Generale. Obiettivo: rafforzare gli strumenti di lotta al marcio che si annida nella pubblica amministrazione, alla pratica delle mazzette che spesso pilota appalti, dispensa servizi, favorisce la criminalità organizzata. Una battaglia nuova nel Salento e si allinea a quanto già fatto dalle maggiori Procure italiane, come quella di Roma e Milano, attraverso l’osmosi, lo scambio, di informazioni tra Anac e uffici giudiziari.
A firmare il protocollo d’intesa è arrivato, nel pomeriggio, nel tribunale di viale De Pietro, direttamente il presidente nazionale dell’Anac, Raffaele Cantone. La struttura da lui guidata avrà il compito di trasmettere alle Procure i risultati delle attività di ispezione e d’indagine che possano avere rilevanza penale e relativi a contratti pubblici o in materia di anticorruzione. Viceversa, all’Anac verranno trasmesse copie di richieste di rinvio a giudizio, ordinanze di applicazione di misure cautelari, atti investigativi e ogni altro provvedimento che abbia a che fare con i reati in discussione.
A ideare il modello di collaborazione è stato il procuratore generale Antonio Maruccia, che ha voluto al suo fianco il capo della Dda Cataldo Motta, i procuratori di Brindisi e Taranto, Marco Dinapoli e Carlo Maria Capristo, e l’avvocato generale della sezione distaccata di Taranto della Procura Generale, Mario Barruffa.
“Prevenzione e repressione della corruzione” le parole d’ordine, sulle quali si è discusso, dopo la firma, nell’aula magna della Corte di Appello, alla presenza, tra gli altri, anche del nuovo Procuratore della Repubblica di Milano Francesco Greco.