NEW DEHLI- “Italia e India devono cooperare, anche davanti alla Corte Suprema indiana, per ottenere un allentamento delle condizioni cautelari del sergente Girone così che possa, in base a considerazioni di umanità, tornare in Italia, mentre rimane sotto l’autorità della Corte Suprema indiana durante il periodo dell’arbitrato”. E’ quanto scrive il Tribunale arbitrale internazionale nella sentenza sulla richiesta italiana di far rientrare il marò Salvatore Girone in patria in attesa dell’esito dell’arbitrato, dopo quattro anni in cui è stato trattenuto in India.
Il Tribunale conferma inoltre “l’obbligo per l’Italia di restituire il sergente Girone all’India nel caso lo stesso Tribunale decida che l’India ha la giurisdizione su di lui in merito all’incidente dell’Enrica Lexie”. Ricordando “l’impegno solenne” offerto e reiterato dall’Italia su questo, il Tribunale scrive che “non ci sono dubbi sulla buona fede dell’Italia rispetto a questo impegno”. I giudici hanno dato tre mesi di tempo a Italia e India per agire secondo la sentenza.