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Lecce, Moscardelli: “Non buttiamoci giù, altrimenti vanifichiamo tutto”

LECCE- Un punto nelle ultime due partite interne è il solco che la squadra di Braglia si è creato dal Benevento. Nella corsa promozione i giallorossi rallentano incartocciando quel calendario che doveva essere il principale alleato della formazione leccese. Nessuna squadra aveva in questo finale di campionato tante partite interne come quella leccese. Un dato che oggi non significa più niente, o quasi. A quattro partite dalla fine della stagione regolare il Lecce deve fare necessariamente 12 punti per sperare di conquistare la promozione diretta, ma deve anche pregare che Benevento e Foggia (i rossoneri oggi sono secondi con il Lecce ma in vantaggio nella differenza reti) non premano sull’acceleratore. Ipotesi alquanto improbabile vista anche la condizione che sta caratterizzando il cammino delle due squadre.

La partita contro l’Akragas è stata caratterizzata da una insolita efficienza offensiva, quella che si era registrata anche a Monopoli, partita risolta da un difensore. Un dato che preoccupa, ma la squadra di Braglia, consapevole di trovare un avversario abbastanza ermetico, doveva trovare soluzioni alternative per non livellare la differente qualità tecnica tra le due squadre.  

Braglia ha annunciato cambiamenti. Un po’ per far tirare il fiato a qualche giocatore per evidenti limiti dovuti ad una condizione atletica che non può essere quella di qualche settimana fa. Alcuni giocatori sono sembrati sottotono e non può essere solo dovuto ad un calo mentale dopo la sconfitta contro il Matera. E’ il momento di dare spazio a chi finora è rimasto in panchina, sia pure senza demeriti, ma va riconosciuto quanto fatto fino adesso da chi ha permesso a Braglia di fare sempre le stesse scelte. Ora è il momento di dimostrare che il prodotto non cambia anche con altri interpreti. Beduschi, Curiale, Caturano, Lo Sicco, De Feudis possono rappresentare quelle energie, anche mentali, che possono fare la differenza. La stagione molto probabilmente si allungherà e non sembra esserci modo migliore per rendere partecipe tutta la squadra. Un ruolo sembra poterlo meritare Lo Sicco, il quale ha ben impressionato anche per una certa facilità e confidenza nella conclusione in porta. Dopo un primo tempo un po’ scolastico, l’ex Pistoiese ha dato prova, più marcata, delle sue geometrie e di una creatività di cui la squadra giallorossa necessita.

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