LECCE – Avrebbe trattenuto 22mila euro delle giocate al Lotto, non versate ai Monopoli dello Stato, tra il 19 giugno e il 17 luglio del 2012. Per questo è stato condannato in primo grado a due anni e otto mesi di reclusione Vincenzo Calcagnile, 30 anni, residente a Gallipoli, allora gestore della tabaccheria di via Lupiae, a Lecce, tra l’altro destinataria di colpi d’arma da fuoco il 20 settembre 2011.
su di lui pesa l’accusa di peculato. A portare avanti le indagini il pm Paola Guglielmi, che aveva chiesto una condanna a 4 anni di reclusione. La sentenza è stata emessa dai giudici della seconda sezione penale del tribunale di Lecce.
Secondo la difesa, Calcagnile agì senza dolo: era vittima di richieste estorsive, ciò per cui, tra l’altro, solo tre giorni fa, sono state rinviate a giudizio sette persone, accusate di estorsione in concorso, aggravata dal metodo mafioso.
Tra di loro anche Angelo Padovano, figlio del boss di Gallipoli e il boss storico leccese Roberto Nisi.