LECCE- Sensibilizzare le Istituzioni, i produttori e le loro organizzazioni a definire scelte strategiche comuni per il futuro dell’olivicoltura salentina ed iniziare ad immaginare un nuovo modello di sviluppo del territorio che tenga conto della presenza ormai endemica del batterio Xylella fastidiosa. Affinché il reclamato dover convivere con la Xylella non si trasformi in fatale rassegnazione, occorre necessariamente fare sistema creando stretti collegamenti tra ricerca scientifica, imprese, finanza ed Istituzioni, così da assecondare più efficacemente l’innovazione, indispensabile per la valorizzazione e competitività dell’olivicoltura salentina sui mercati internazionali. Ci si è interrogati sul futuro dell’olivicoltura salentina nel convegno promosso da Apol è che ha visto la partecipazione del presidente nazionale della Confederazione Italiana degli agricoltori
“Difendere l’olivicoltura salentina vuol dire preservare una ricchezza formidabile, – ha detto il presidente di Apol, Benedetto Accogli “non solo per la produzione di un bene alimentare di eccellente qualità ma anche perl’insostituibile contributo a disegnare il paesaggio, proteggere l’ambiente e il territorio e conservare la biodiversità”.