LECCE- Prima Masseria Ghermi era un pugno di ruderi, di quello che era rimasto della fabbrica confiscata ad Angelo Vincenti, il boss della Scu di Surbo ritenuto il mandante della bomba andata a vuoto sul rapido Lecce-Zurigo del 5 gennaio 1992. Oggi Masseria Ghermi è la nuova dimora per i senzatetto e, soprattutto, il primo dormitorio pubblico della città dopo anni di attesa. Apre i battenti da questa sera, con i suoi 25 posti letto divisi in ala maschile e femminile, i servizi igienici e, in un plesso staccato, la sala refettorio e la cucina, la stanza per guardare la tv e lo spazio per eventuali visite mediche, la casa per il custode e il parco.
Sarà la Comunità Emmanuel a gestire la struttura per i primi tre mesi. Poi, si dovrà procedere ad un bando per affidarla ad una cooperativa sociale, come prevede il Pon sicurezza che ha finanziato il recupero con 1.350.000 euro. Non sarà immediata la piena attività. Lo sa chi da tempo ha a che fare con il disagio: Masseria Ghermi è troppo fuori mano, in una traversa della strada che porta a Torre Chianca. Ecco perché la Comunità Emmanuel dovrà attivare anche un servizio di trasporto, con navette di sera e di mattina, per convincere chi dorme per strada a raggiungere il dormitorio e riaccompagnarli di nuovo in città.
“Una vita umana vale più del cielo e della terra”, dice padre Mario Marafioti, che aggiunge: “questo dormitorio va benissimo ma deve evolversi per farne uno in città perché convincere i senzatetto a venire qui non sarà facile”. Poi, ci sono anche i clochard senza documenti e questo è un problema nel problema. Sono almeno una decina gli stranieri che abitualmente trascorrono la notte in stazione. A loro si affianca un gruppo di italiani senza fissa dimora. Saranno segnalati dalla Polfer. Per tutti, finora, ci ha pensato la Caritas.
