SAN CATALDO- Come mai l’unico “diurno” che c’era è chiuso? Siamo a San Cataldo, la marina di Lecce al centro del dibattito per la trascuratezza e oggetto di mille idee di rilancio. Ma partiamo dal basso, dalla semplice necessità di espletare i bisogni fisiologici.
Domenica, giorno in cui un piccolo mercato prende vita alle spalle della proloco, chiediamo ad operatori commercialie clienti se ci sia un bagno pubblico nei paraggi, al servizio degli uni e degli altri. Dunque, in caso di bisogno -in senso letterale- ci si affida al buon cuore dei titolari di un bar vicino. Eppure ci dicono che un bagno per tutti c’è. O meglio c’era. Eccolo qui il “diurno” di San Cataldo. Sul lungomare, a ridosso dell’immobile dismesso che sarà presto abbattuto.
Qui un tempo viveva il custode, che ora ha dunque perso la sua “casa”. Dalla porta a vetri dentro si scorgono una bombola del gas al centro della stanzetta d’ingresso, una piccola scrivania e poi porte, laddove ci sono bagni e docce, di certo utilissimo servizio per cittadini e turisti. Ma perché la struttura è chiusa? Cercheremo la risposta.