LECCE- “Il Pd si presenterà in modo compatto e organizzato a sostegno del Sì in vista del referendum e ogni circolo dovrà diventare un comitato permanente perché si superi il quorum”. Il Partito democratico lancia la mobilitazione per la campagna referendaria contro le trivellazioni nei nostri mari, stabilendo subito da che parte si sta: il sì da crociare sulla scheda, nel referendum del 17 aprile, perché l’opposizione è netta.
Nel quartier generale di via Tasso c’è una rappresentanza dei sindaci democratici del Capo di Leuca, in prima linea contro le trivellazioni, con tanto di sciopero della fame e raccolta firme. Da Castrignano del Capo a Patù e Morciano, la preoccupazione è quella di non raggiungere il quorum in quest’appuntamento cruciale per il Salento in particolare, viste le richieste di esplorazione di giacimenti di petrolio piovute sulla testa del territorio negli ultimi due anni.
Si rivendica l’autonomia dei circoli rispetto alle linee politiche del governo stesso targato Pd. Una questione che ritorna prepotente anche in materia di gas: alla viceministra allo Sviluppo Economico, Teresa Bellanova, è stato affidato qualche giorno fa proprio il dossier sui gasdotti, uno dei temi principali su cui Pd locale e regionale e Pd nazionale sono in rotta di collisione.
Non solo Tap che deve restare a San Foca, secondo quanto ribadito nelle scorse ore proprio dal ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio. C’è anche il Poseidon a Otranto, condotta per la quale è stato firmato l’accordo per le forniture di gas russo. “Chiederemo un tavolo a Bellanova – dice Piconese – per discutere, a questo punto, direttamente con lei”.