Cronaca

Inquinamento, analisi sulla salute materno infantile. Arpa alla carica su Ilva

LECCE- La provincia di Lecce, in particolare, sarà passata al setaccio per monitorare i rischi sanitari legati alla salute materno infantile e alle patologia respiratorie e cardiovascolari negli adulti. Arpa Puglia avvia un nuovo pacchetto di controlli e lo fa mentre rende noto un dettaglio che vale quanto una chiave di volta sull’Ilva di Taranto, dando una possibile spiegazione all’impennata delle diossine che la stessa acciaieria ha rilevato, tra il novembre 2014 e il febbraio 2015.
Ma andiamo con ordine. Innanzitutto, i nuovi controlli. Tre punti del Leccese, Galatina in testa, saranno dunque sotto la lente: si incroceranno i dati ambientali sulla qualità dell’aria con quelli sulla valutazione della tossicità del particolato con l’esecuzione di test biologici. Parallelamente, sulla salute materno infantile saranno approfonditi i dati sugli ambienti, lo stile di vita, l’esposizione dei bambini in età scolare in provincia, al pari delle città di Taranto e di Brindisi.

Inoltre, sarà attivato anche il sistema previsionale in grado di produrre, giorno per giorno, i dati dei principali inquinanti, da dove partono e dove arrivano, insomma. Poi, si diceva, c’è il nodo Ilva e diossina.

“Non faccio valutazioni di causalità – ha detto il direttore di Arpa, Giorgio Assennato, nella sua ultima conferenza stampa prima del pensionamento – ma quelle altissime concentrazioni non possono essere spiegate se non da una sorgente talmente alta che abbia concentrazioni di quel tipo”. Vale a dire le polveri di abbattimento delle diossine trattenute all’interno dell’Ilva per non inondare Taranto. Altre analisi sono in corso. “Se avessimo saputo di questa problematica mesi fa avremmo agito prima”, ha detto Assennato, che venerdì ha inviato gli ufficiali giudiziari nel siderurgico per poter acquisire i rapporti di prova.

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