Cronaca

Discarica di Castellino in Commissione: la Regione si impegna a bonificare

NARDO’-“È emersa la volontà di mettere in sicurezza la discarica con risorse della Regione e di superare i contenziosi che vedono coinvolto il gestore, la ditta Mediterranea Castelnuovo 2 srl”. Positiva l’audizione sulla discarica di Castellino a Nardò, richiesta in V Commissione (Ecologia e tutela del territorio) dal consigliere del Movimento 5 stelle Cristian Casili.
Dopo i dati di Arpa, che hanno confermato -come annunciato da TeleRama- gli sforamenti di nichel e arsenico nella falda intorno al sito, dunque, arriva l’impegno della Regione. C’è la necessità di interventi urgenti, attraverso indagini approfondite nei pozzi del circondario e bisogna aumentare controlli e monitoraggi.

In commissione erano presenti anche il presidente della Provincia di Lecce Gabellone e l’Ing. Dario Corsini responsabile del settore ambiente della Provincia di Lecce; l’Assessore all’Ambiente della Regione Puglia Domenico Santorsola, l’Ass. All’Ambiente del Comune di Nardò dott.ssa Francesca De Pace, ing. Bucci di Arpa Puglia e il Dirigente al Servizio Risorse Idriche Luca Limongelli. “Abbiamo registrato l’impegno da parte dell’assessore Santorsola -ha commentato Casili- ad affrontare poderosamente ed efficacemente la questione per dirimere le attuali conflittualità mettendo la Regione nelle condizioni di intervenire in “sostituzione in danno“ ovvero mettendo in sicurezza Castellino con risorse proprie”.

Casili ha poi stigmatizzato lo stato di inerzia delle istituzioni nonostante il sacrificio dei cittadini del Comune di Nardò, che hanno dovuto ricevere per anni oltre un milione di metri cubi di rifiuti indifferenziati provenienti da 46 diversi comuni. “Poiché la discarica di Castellino non è mai stata chiusa ufficialmente, ne abbiamo chiesto l’immediata e definitiva chiusura, onde evitare colpi di coda speculativi in vista di probabili prossime emergenze rifiuti, soprattutto alla luce dei danni ambientali inconfutabilmente già prodotti dalla stessa. anche per quanto riguarda il torrente Asso, che invece riceve i reflui fognari di 26 Comuni del basso salento, l’Arpa avrebbe confermato che la qualità degli effluenti misurati alla foce è cattiva. Il responsabile alle risorse idriche della Regione, Limongelli, ha confermato la necessità di adeguare tutti i depuratori al massimo grado di affinamento per riutilizzare gli effluenti a fini irrigui, limitando così lo sfruttamento della falda, già pesantemente interessata da fenomeni di intrusione marina.”

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